domenica 8 settembre 2013

Busti per i disoccupati

Al Pincio si possono ammirare i busti che raffigurano uomini illustri del passato.
L'idea di scolpire questi busti risale al 1849. Allora tutte le forze del governo erano impegnate a difendere la città dai Francesi e come sempre quando c'è guerra non c'è spazio per l'arte.
Gli artisti si trovarono così disoccupati, ma il triumvirato al governo pensò di aiutarli affidando loro l'incarico di scolpire i busti di uomini famosi con cui si sarebbe abbellito il Pincio. Furono stanziate 10.000 lire dal Ministero delle Belle Arti e gli artisti si misero all'opera.
I busti ebbero poi varie vicissitudini e rimasero per un po' nei magazzini del Comune.
Alla fine furono ripresi da Papa Pio IX con l'intenzione di collocarli finalmente nel Pincio. Fu però imposta dal Papa una selezione dei busti: sarebbero andati ad ornare la passeggiata solo i busti ritenuti "adatti", non quelli degli atei, degli eretici e dei rivoluzionari.
La cosa davvero singolare è che i busti "inadeguati" furono riciclati e, cambiato qualche dettaglio della fisionomia e il nome sotto al volto, furono adoperati per rappresentare personaggi che erano ritenuti accettabili.
Così ad esempio Machiavelli fu modificato in Archimede e Leopardi fu cambiato nel pittore greco Zeusi.

Testo e foto di Passeggiate per Roma