lunedì 15 aprile 2013

Villa Farnesina


Loggia di Psiche
Un po' di storia. Questa meravigliosa villa fu fatta costruire dal potente banchiere Agostino Chigi che, grande mecenate, amava circondarsi di artisti e letterati. Agostino Chigi affidò la costruzione della sua villa suburbana all’architetto Baldassarre Peruzzi e si rivolse, per decorarla e abbellirla, al fior fiore degli artisti dell’epoca. Fu completata nel 1511.
Dopo la morte di Agostino Chigi, la Villa fu venduta ai Farnese che la ribattezzarono “La Farnesina”, per distinguerla da Palazzo Farnese che si trovava aldilà del Tevere. Secondo un progetto di Michelangelo, un ponte doveva unire le due proprietà.
Attualmente la Villa Farnesina è proprietà dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
Galleria o loggia di Psiche. Si trova al pian terreno e vi è raffigurata la favola di Amore e Psiche, eseguita su cartoni di Raffaello dai suoi allievi.
Trionfo di Galatea
Le scene sono state inserite in un intreccio di festoni vegetali studiati per accrescere il senso di continuità della loggia con il giardino. In questi intrecci si trovano raffigurate, tra circa 200 specie botaniche, anche piante importate dall’America. E dal momento che l’America era stata scoperta solo da pochi anni, questa è un’ulteriore testimonianza della potenza e ricchezza del banchiere, che già poteva disporre di queste rarissime piante.
Sala di Galatea. A destra della Loggia di Psiche si trova questa sala che, originariamente aperta sul giardino, fu chiusa nel XVIII secolo. Sulla volta è raffigurato l’oroscopo di Agostino Chigi: i miti classici dipinti qui, simboleggiano pianeti e costellazioni che si trovavano in cielo il giorno della nascita del banchiere.
La "testa gigante"
Alle pareti 12 lunette, affrescate da Sebastiano del Piombo, raffigurano immagini mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio. Una di queste lunette si distingue però da tutte le altre: riporta il disegno monocromo di una testa gigante. La leggenda vuole che questo dipinto sia stato eseguito da Michelangelo che, venuto in visita all’amico Sebastiano, volle “dare una lezione” di pittura al rivale Raffaello che in quella stessa stanza lavorava al magnifico “Trionfo di Galatea”. Oggi però si ritiene che il disegno sia stato fatto dal Peruzzi, privando di fondamento questo racconto.
Sala del Fregio. Era lo studiolo di Agostino, decorato con scene mitologiche "interpretate" da piccole figure eseguite dal Peruzzi.
Sala delle Prospettive
Sala delle prospettive. Si trova al primo piano. Qui, il 28 agosto 1519,  si svolse il banchetto nuziale di Agostino Chigi.
Sulle pareti sono raffigurate finte logge attraverso cui si vede il paesaggio che realmente si sarebbe visto all’epoca.
Nel corso dei restauri è venuta alla luce, tra le colonne, una scritta in tedesco che testimonia il passaggio dei Lanzichenecchi che bivaccarono nella Villa nel 1528. La scritta dice “1528- perché io scrittore non dovrei ridere: i Lanzichenecchi hanno fatto correre il Papa” (in realtà il Papa non era scappato come si credeva, si trovava invece dentro Castel Sant’Angelo).                          
Camera da letto di Agostino Chigi. Le scene che abbelliscono le pareti di questa stanza sono del Sodoma, ispirate alla vita di Alessandro Magno. Il potente banchiere veniva infatti identificato in questo personaggio della classicità e in tal modo glorificato.
Le scuderie. Le scuderie furono demolite nel 1808, erano enormi: potevano ospitare fino a 100 cavalli. E a loro riguardo si racconta una storia curiosa.
La scritta del Lanzichenecco
Agostino amava esibire la sua ricchezza nei fastosi banchetti che offriva ai suoi ospiti. Banchetti talvolta bizzarri. Una volta fece preparare una meravigliosa festa proprio nelle scuderie, per dimostrare che queste erano più fastose dei saloni di Palazzo Riario che si trovava proprio davanti alla Farnesina e con cui c’era un’evidente competizione.
Un altro banchetto fu servito con piatti d’oro e d’argento che alla fine della serata furono gettati nel Tevere a prova dell’immensa ricchezza del banchiere. (In realtà il furbo Agostino aveva fatto predisporre delle reti sott’acqua, in modo che, una volta partiti gli ospiti, i servitori recuperarono prontamente le preziose suppellettili.)
Nozze di Alessandro e Roxane
Il giardino. Esempio di giardino all’italiana, è stato teatro di importanti ritrovamenti archeologici. Infatti sotto una parte del parco è stata ritrovata una casa che si ritiene essere stata la residenza di Marco Vipsanio Agrippa e di Giulia minore. Gli affreschi che la arricchivano sono stati staccati ed esposti presso il Museo Nazionale Romano nella sede di Palazzo Massimo.
Curiosità. Il Lungotevere della Farnesina va da ponte Mazzini a ponte Sisto. Questo tratto di strada fu a lungo studiato per i danni che il traffico stava provocando alla vicina, bellissima Villa Farnesina, con i suoi preziosi contenuti.
Affreschi della casa di Agrippa (Museo di Palazzo Massimo)
Danni che cominciarono a manifestarsi alla fine degli anni Cinquanta, quando non solo crollarono tre pezzi del cornicione esterno, ma si aprì anche una grande crepa sulla volta della sala di Galatea.
L’ingegner Gustavo Colonnetti, socio dell’Accademia dei Lincei, studiò un piano che proteggesse la Villa dal tremolio prodotto da un traffico sempre più pesante e continuo.
E il risultato, messo in opera nel 1971, fu geniale, semplice ed efficace.
La carreggiata fu ristrutturata mettendo uno strato di tamponi di gomma sotto un’intelaiatura di cemento armato, questo sistema permetteva di attutire il tremolio prodotto dal passaggio delle macchine.
Fu progettata inoltre una distanza di 5 cm che separava marciapiede e carreggiata in modo che la strada fosse libera di muoversi senza portarsi dietro nel suo tremolio il marciapiede stesso.
Sistema ottimo che funziona ancora oggi. Per rendersene conto basta tenere un piede sul marciapiede e uno sulla strada al passaggio di un autobus: si avvertirà la strada oscillare mentre il marciapiede rimane perfettamente fermo e con lui tutta la struttura della Villa accanto.
Per visitare la Villa tutte le Info a Villa Farnesina

Testo e foto (firmate) di Passeggiate per Roma